23/02/2021

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Vini Biodinamici e Vini Biologici

Il manifesto dei produttori di vini Triple “A”

A come AGRICOLTORI, A come ARTIGIANI, A come ARTISTI , i vini triple “A” sono vini biodinamici e biologici regolati da un ristretto protocollo produttivo.

A differenza dei vini biologici, per i biodinamici non vi è ancora un vero e proprio disciplinare che ne determina la produzione; per comprendere la viticoltura biodinamica è necessario conoscere i concetti fondamentali che sono alla base delle pratiche agricole biodinamiche.

Questa filosofia di produzione fu concepita nel corso degl’anni venti durante il periodo dell’industrializzazione dell’agricoltura dal teosofo Rudolf Steiner fondatore dell’antroposofia, la disciplina medica alternativa nata per studiare le leggi primarie che regolano la nascita e la formazione della vita, dello spirito dell’uomo e della natura.
Nell’agricoltura biodinamica la pianta viene infatti concepita come fonte di vita e nutrimento: gli alimenti non sono dunque semplicemente un insieme di componenti, ma un sofisticato organico di energia che interagendo con il nostro corpo sono in grado di favorire il nostro benessere psicofisico.

Dieci anni fa nasceva il manifesti dei produttori Triple A, in seguito alla constatazione che buona parte dei vini attualmente prodotti nel mondo sono standardizzati, cioè ottenuti con tecniche agronomiche ed enologiche che mortificano l’impronta del vitigno, l’incidenza del territorio e la personalità del produttore.

I vini Triple “A” possono nascere solo:

  • da una selezione manuale delle future viti, per una vera selezione massale.
  • da produttori agricoltori, che coltivano i vigneti senza utilizzare sostanze chimiche di sintesi rispettando la vite e i suoi cicli naturali.
  • da uve raccolte a maturazione fisiologica e perfettamente sane.
  • da mosti ai quali non venga aggiunta né anidride solforosa né altri additivi. L’anidride solforosa può essere aggiunta solo in minime quantità al momento dell’imbottigliamento.
  • utilizzando solo lieviti indigeni (naturali) ed escludendo i lieviti selezionati (da laboratorio)
  • senza interventi chimici o fisici prima e durante la fermentazione alcolica diversi dal semplice controllo delle temperature. (Sono tassativamente esclusi gli interventi di concentrazione attuati con qualsiasi metodo).
  • maturando sulle proprie “fecce fini” fino all’imbottigliamento.
  • non correggendo nessun parametro chimico.
  • non chiarificando e filtrando prima dell’imbottigliamento.
  • dalla migliore espressione del terroir al quale appartengono.

Comprendiamo che nel cuore delle tripleA si racchiude nuovamente la consapevolezza che un gran vino nasce innanzitutto in vigna.
Agricoltori che agendo esclusivamente attraverso interventi agronomici naturali instaurano un corretto rapporto tra uomo e vite.
Artigiani capaci di attuare un processo produttivo che non svilisca la materia prima ed il conseguente prodotto.
Artisti in grado di trasmettere ed esprimere i caratteri di un territorio e di un vitigno.

Un movimento che racchiude in se una grande famiglia di produttori accomunati da queste tre doti basilari e che, attraverso esperienza e degustazione, ci offre una selezione di quei vini che meglio rappresentano il territorio.

Fonte: Velier Triple A